Magrì suscita scompiglio tra le allieve
«È LUI! LO RICONOSCO! MI CONDANNÓ ALL’IFG»
Già si parla di una liaison con la Scarducci
È bastata una lezione di Enzino Magrì per ridisegnare tutti i rapporti di forza che si erano creati all’interno del primo anno. Del resto le prime avvisaglie si erano già avute durante Petrosino, quando l’autore de “Lo stupore” si era clamorosamente ricreduto sul Blasco, strizzando l'occhiolino a Masaniello. Ormai la campagna “Un panino per Montanino” sembra avere contagiato tutti i docenti e apprendisti giornalisti del Master: non si contano più le prove di solidarietà, i pacchi di cibarie di vario tipo inviati al palmese, le offerte infinite di ospitalità notturne.
Ma è stato il buon vecchio Enzino a dare il colpo di grazia allo status quo che ormai era stato accettato persino dal redivivo Kaiser. Ha cominciato con smorfie e versacci, fornendo poi agli allievi fogli equivoci riproducenti le prime pagine dei precursori milanesi della nota rivista “Playboy”. Da ultimo ha pure proferito, nel suo caldo accento siculo, un provocante «Ogni tanto mi infervoro», spogliandosi della giacca borchiata di pelle cavouriana e mandando in visibilio la nostra Imperatrice del "Radetzky". «Tra di noi è tutto finito» tuonava in serata un gelosissimo e attapiratissimo Corona Fabrizio. Che forse è ormai un lontano ricordo per la padrona di Raul.
Ma proprio mentre il buon Magrì Enzino aveva il suo massimo momento di gloria, una sciura del Clan degli Abruzzesi, tale Melideo Emidia Madrigalcousin, lanciava un’anatema da prefica verso l’ottuagenario professore: «Ti riconosco! Mi hai fottuto sul Re di Maggio». Mai accusa fu più coraggiosa (o oltraggiosa?). Ora Magrì dovrà risponderne davanti al Comitato. Già si sono accese le prime discussioni post-letionem: tra i più accesi il pescareserbo e l’uomo di Sondrio. Chiedono la testa di Magrì. Il comitato invita alla calma.
Ma state attenti, compagni! Perché quel guascone di Montanino, con un paio di ammiccamenti, si è conquistato ora anche il buon vecchione e lo difenderà a spada tratta fino alla fine.
Insomma: nulla cambia perchè nulla cambi?
Come dice propriamente il casus belli: «il mondo è sempre lo stesso».
Ma va?
Reverendo Salvo ch’ha un cazz’a fa’
Blog "unofficial" degli studenti del master in giornalismo dell'università Cattolica di Milano. Commenti, foto e scemate varie di un gruppo di giovani (non tutti sono giovani ma va beh..) riempipagine dalle grandi aspettative.
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2 commenti:
E' solo la pallida fotocopia di sè stesso.
Magari lunedì prossimo ce ne porterà una.
anche Cisca ed io lo riconosciamo, lui era nella giuria dell'IFG, ma sinceramente non ricordo se anche lui ebbe colpa, nel mio caso. Comunque, 1000 volte grazie al caso che m'ha fatto provare il concorso anche alla Cattolica
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