TALK SHOW E PARSIFAL: ALLUVIÒN UNIVERSÁL SU MILÁN
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Piogge tropicali e Mombelli rampicanti, Scanni sorridenti (non era lui, non era lui, non era lui!) e Paoloni che spaccano il video. Parsi contro tutti e una Salsano da copertina di Vogue (sempre che io ne abbia l’unica copia!). I cartelloni odiano Montanino e GiovanLùMatteo li massacra, manco fosse la pula a scassà per la munnezza. Questo e altro è accaduto allo studio Tv: questa mattina ci siam svegliati e abbiam trovato il talk show. La tensione si respirava fin dalle prime ore: il silenzio di Obama-Montana era assordante, le sue scarpe non cigolavano come al solito ed Hemingway non si era ancora preso il primo insulto.
Il pubblico era già pronto (in realtà per mezz’ora fu monco, causa un dente passerino), i cameraman sulle spine: un Ciccio d’assalto più volte avrebbe imprecato contro il Valtellina e il regista che di là cercava boicottaggi. La sagoma del Kaiser troneggiava di tanto in tanto. I grandi protagonisti dei giorni scorsi se ne stavano accovacciati in disparte: Landoni e Cecilia, infaticabili coordinatrici, Ornella archivio vivente, Fofa autore che secondo Lucia avrebbe lavorato, Marzia, ormai con la testa in altro fuso orario. Parsi minacciava tempesta e alluvioni che spazzassero via questa piccola città grande (farà guerra con pistole ad acqua a qualche popolo di pezzenti?), Passerino compiva i suoi viaggi nel tempo e punzecchiava l’ecoparsi, Alligalli annoiava e Storti confermava che quando il nostro master vuole, abbiamo grandi professori e tutto il resto è feccia. Emidia da Saragozza guardava Montanino e ci si aspettava singingasse in the rain, nel suo pastrano da Lanciano, e Savino rovinava, dando i numeri del lotto. Mario s’improvvisava salvatore della patria e presto se ne andava a sistemare il dietro le quinte, Passerino stralunava a scoprire un designer tra i suoi alunni e una pletora di personaggi imperversava sui quattro malcapitati: il cipriota muto doppiato nel video BordScardiga, la voce flebile della Zampetti, l’oscuro personaggio di Agliastro, l’illuminato Dio con la barba dell’acquario, i cantieri senza vox Pizzuli e
la faccia più inquietante che un talk show abbia mai mostrato: Paolillo, s-dirigente dell’Internazionale. “Basta con questo assioma di ridurre la virtù alla tristezza” ammoniva Parsifallo. E il 2025 diventava l’anno a cui tutti anelavamo per essere felici: avremo il primo contratto a tempo indeterminato. I due conduttori erano in palla: soprattutto il braccio di Montagna e la posa stentorea della Salsa. Rosario si prendeva le madonne di Ciccio, Giuseppe lasciava un Menduni in vista per la Tv (e per l’esame di domani), Gaia finalmente arrivava e alleggeriva Hemingway dalla solitudine della terza fila. Lo stesso Hemingway si nascondeva per non essere riconosciuto come l’uomo in giallo. Non si sa da chi si nascondesse però. L’audience intermediale registrata era del – 30%: parecchi di noi e gli ospiti stessi spesso erano distratti. Fontolino si godeva il #mezzo Titanic mezzo Lineadombra# che aveva estratto dal suo cappello cièllo. Nulla si crea e nulla si distrugge, stavamo trasformando un format consolidato in una crostata di topi abruzzesi ma con panna montata palmacampana.
Chissà dove saremo tra sette anni (l’età che passa tra Tundo e Perugini… – ancor per poco…….), ma state pur certi che ognuno di noi, in un giorno non meglio precisato del 2015, riceverà una telefonata o una mail con accento campano che rivendicherà un altro montaniniano aperitivo. Alla nostra!
P.S. ho detto Forza Inter a Fontolan, ho sussurrato di una mia bestemmia a Scardibardi mentre Fonto mi auscultava e da ultimo Fonto mi ha chiesto se volevo fare ancora il designer. 18 tutta la vita?